“Io ho detto che non so che cosa sia la follia. Può essere tutto o niente. È una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia. Invece questa società riconosce la follia come parte della ragione, e la riduce alla ragione nel momento in cui esiste una scienza che si incarica di eliminarla. Il manicomio ha la sua ragione di essere, perché fa diventare razionale l’irrazionale. Quando qualcuno è folle ed entra in un manicomio, smette di essere folle per trasformarsi in malato. Diventa razionale in quanto malato. Il problema è come sciogliere questo nodo, superare la follia istituzionale e riconoscere la follia là dove essa ha origine, come dire, nella vita.”
Così diceva Franco Basaglia nel 1979, all’indomani della famosa legge n.180 che nel 1978 impose la chiusura dei manicomi e regolamentò il trattamento sanitario obbligatorio, istituendo i servizi territoriali di igiene mentale.
Questo video apre il suo sguardo sul Museo Laboratorio della Mente, un progetto in divenire, ma sempre minacciato di chiusura, che intende restituire al pubblico un’esperienza sensoriale ed emotiva di ciò che accadeva nello storico manicomio romano Santa Maria della Pietà: nato come “Ospedali dei poveri forestieri e pazzi” diventa negli anni una realtà sociale autonoma, come gli altri manicomi in Italia, in cui si trovano a condividere l’alienazione e l’isolamento persone indigenti, folli, disabili, ragazze madri e infermieri, fino alla definitiva chiusura del 1999.