L’impatto negativo del Covid-19 sulle abilità sociali
Uso delle mascherine e distanziamento sociale: come influiscono sulla psiche?
É ormai scontato il fatto che le limitazioni cui siamo sottoposti a causa della diffusione del Coronavirus stiano provocando un forte stress in ognuno di noi, minacciando il nostro benessere e riducendo la qualità di vita della popolazione. Ma si tratta di un disagio temporaneo, che svanirà non appena il virus sarà definitivamente sconfitto, o ci saranno delle conseguenze a lungo termine?
Ebbene, purtroppo vi sono evidenze per supporre che le problematiche create dal Covid possano perdurare anche successivamente, quasi fossero un’ennesima variante del virus, capace di colpire la nostra psiche e particolarmente difficile da debellare.
Oltre a minare bisogni fondamentali quali la ricerca di contatto ed intimità, le restrizioni possono provocare una perdita delle cosiddette social skills, ossia delle abilità emotive e relazionali che ci permettono di interagire in modo efficace con noi stessi e con gli altri.
L’impatto sulle abilità sociali dei bambini
Una fascia d’età particolarmente colpita da questi effetti è quella dei bimbi in età scolare. Secondo il celebre psicologo Erikson (Francoforte sul Meno 1902 – Harwick, Massachusetts, 1994), infatti, in questo periodo i bambini iniziano a costruire la propria autostima e a formarsi un’idea delle proprie capacità attraverso l’impegno nei giochi, nella scuola e soprattutto nel confronto con i coetanei. Se prima erano abituati a relazionarsi soprattutto con i genitori e gli adulti di riferimento, dopo i 6 anni i piccoli iniziano ad interfacciarsi con i loro pari, a paragonarsi ad essi e a stringere le prime vere amicizie, indispensabili per lo sviluppo delle loro abilità sociali. Tali dinamiche non possono però prescindere dal contatto fisico, dalla possibilità di vedersi, parlarsi, toccarsi: i bambini di oggi si trovano perciò incredibilmente svantaggiati nel rapportarsi ai loro coetanei perché non sono liberi di abbracciarli, di osservare le espressioni del volto – nascosto dalla mascherina – e di vivere con serenità attività di gruppo.
Ciò potrebbe portarli a diventare adulti dalla fragile autostima e dalle scarse capacità sociali.
Il forte disagio degli adolescenti
La categoria che è però forse più colpita è quella dei giovani tra i 13 e i 28 anni, interessati, secondo Erikson, dal bisogno di formare la propria identità. In questo periodo di vita, caratterizzato dal forte bisogno di appartenere ad un gruppo, dalla comparsa dei primi amori e dalla maggiore importanza data agli amici piuttosto che alla famiglia, il rapporto con i pari assume un ruolo fondamentale. Esso è però messo in dura crisi dalle limitazioni sanitarie, che impediscono agli adolescenti di soddisfare un bisogno imprescindibile, quello di stare assieme ai loro coetanei e di ottenere maggiore privacy nel proprio nucleo familiare.
Questo potrebbe provocare, nel tempo, un forte senso di inadeguatezza e di incertezza riguardo a sé e agli altri.
Influenza del Covid-19 sugli adulti
Neanche i più grandi possono ritenersi immuni alla “variante sociale” del Coronavirus. A pagarne le spese sono soprattutto i giovani adulti che, secondo Erikson, presentano uno spiccato bisogno di intimità: è in quest’età che le relazioni amicali ed amorose si fanno più profonde e solide, andando ad irrobustire ed a rafforzare l’identità che si è iniziata a costruire in adolescenza. È però evidente che tale bisogno di intimità è compromesso in questa fase di emergenza, in cui chi è single non ha possibilità di conoscere nuove persone e chi è in coppia si trova spesso diviso. Non hanno sorte migliore neppure gli adulti più maturi: diverse ricerche mostrano un aumento di depressione, ansia, disturbo post traumatico da stress e disturbi alimentari in seguito alla diffusione del Covid-19. Infine, negli anziani, che forse più di tutti sono stati sottoposti ad isolamento, si è riscontrato un crescente rischio di suicidio.
Il vaccino per la variante sociale del Covid
Per fortuna, esiste un rimedio a tali effetti ed è prontamente disponibile: uno psicologo infatti potrà aiutare la persona ad affrontare queste difficoltà in modo più adattivo e resistente, rafforzando le abilità sociali compromesse dal Covid e fornendo delle strategie per ridurre lo stress.
Bibliografia
Erik H. Erikson (2018), I cicli della vita. Continuità e mutamenti. Armando editore
Sitografia
https://www.stateofmind.it/2021/01/covid19-immagine-corporea/
https://www.stateofmind.it/2021/01/covid19-anziani-isolamento/
https://www.stateofmind.it/2020/10/covid-19-impatto-emotivo/
https://www.stateofmind.it/2020/10/covid-lockdown-ansia-depressione/
https://www.stateofmind.it/eventi/bambini-covid-19-webinar/