Perchè prendiamo decisioni di cui noi stessi in futuro spesso ci pentiamo? e’ la domanda che si è posto Dan Gilbert, professore di psicologia presso l’università di Harvard. In un breve e interessante intervento per TED, Dan Gilbert facendo riferimento ai risultati di molteplici ricerche psicologiche, sottolinea quanto l’essere umano tenda a sottovalutare i cambiamenti che avverranno nella propria vita: “il tempo è una forza potente, trasforma le nostre preferenze, rimodella i nostri valori, altera la nostra personalità”. Noi sembriamo apprezzare questo fatto, ma solo a posteriori”. Infatti dalle ricerche emerge una tendenza dell’uomo a percepire in maniera distorta il futuro (inteso in senso ampio come attitudini, personalità ma anche gusti e preferenze), cioè a considerarlo tendenzialmente stabile, molto più stabile dei cambiamenti che avverranno nella realtà. Cosa ancor più impressionante è che gli studi a distanza di 10 anni sui soggetti intervistati mostrano come i cambiamenti vengano percepiti e anticipati allo stesso modo, a 18 come a 50 anni. Da questo ne deriva una totale perdita di consapevolezza sul qui ed ora, sul cambiamento che è costantemente in atto in noi stessi. Come dice Gilbert “Gli esseri umani sono dei lavori in corso che erroneamente pensano di essere lavori terminati, le persone che siete in questo momento sono di passaggio, fugaci ed effimere, tanto quanto le persone che siete state in passato. L’unica costante della nostra vita è il cambiamento”.
Guarda l’intervento di Dan Gilbert:
