“L’arte è il processo terapeutico in sé.
Non vedo nessun altro aspetto.
Questo è il più essenziale in arte”.
Joseph Beuys
Oltre allo yoga e alla meditazione, esistono anche altri modi per rilassarsi entrando in contatto profondo con sé stessi e i propri bisogni. Uno di questi è l’arte: nonostante tutti pensino che disegnare e colorare siano cose da bambini, in realtà esse sono utilissime anche per gli adulti!
Questo hobby, se praticato non tanto con l’intento di creare qualcosa di bello ma semplicemente di rilassarsi, permette di calmare la mente, diventare più consapevoli delle proprie emozioni ed esprimerle. In definitiva, l’arte non fa bene solo agli occhi, ma anche e soprattutto all’anima, perché consente di prendersi una pausa dal resto del mondo e riposarsi sviluppando al contempo la propria creatività.
Si parla infatti di “arte-terapia” per indicare i numerosi benefici di questa pratica, che può essere usata non solo per favorire il rilassamento, ma anche in caso di difficoltà più gravi o nel trattamento di psicopatologie. L’arte-terapia si basa sul presupposto per cui alcuni eventi traumatici siano talvolta difficili da esprimere verbalmente o non siano accessibili alla consapevolezza, ma possano essere recuperati e poi rielaborati attraverso altri canali espressivi, come appunto l’arte (Robbins, 2000; Wadeson, 2010). Essa, dunque, ben lungi da essere una semplice forma di svago, può risvegliare emozioni e ricordi, può favorire lo sblocco di blocchi e conflitti interiori, può dare la svolta all’interno di un processo terapeutico. Sono infatti numerosi i dati statistici a sostegno dell’efficacia dell’arte-terapia nella cura di disagi psicologici, nel potenziare le risorse personali e nel migliorare i rapporti con gli altri (Alders & Levine-Madori, 2010, Dudley, 2004; Evans & Dubowski, 2001; Henley, 2001; Klorer, 2000; Klorer & Robb, 2012; Kornreich & Schimmel, 1991; Kramer, 1977; McGregor, 1990; Ponteri, 2001; Smitheman-Brown & Church, 1996; Spring, 2001; Tipple, 2003).
Ecco alcuni esercizi di Art-therapy, una forma di terapia basata proprio su attività artistiche, per scacciare lo stress e le preoccupazioni:
Disegna le tue paure: nel momento in cui tratteggi i contorni di ciò che ti provoca ansia, stai già facendo un piccolo passo per imparare a controllarla: stai infatti affrontando quello che ti spaventa senza correre alcun rischio.
Crea il tuo “posto al sicuro”: fai un collage riunendo foto, immagini di riviste o disegni che ti trasmettano una sensazione di calma e tranquillità. Ricordati che il risultato non dev’essere bello, ma semplicemente riposante e rilassante per te. Puoi rispolverare il collage successivamente, ogniqualvolta ti senti turbato e hai bisogno di una pausa.
Disegna senza guardare il foglio: questo esercizio è utile per concentrarsi solo sul momento presente, eliminando le preoccupazioni per il futuro e l’ansia per qualche vecchio ricordo. Oltre a indurre calma, migliora la concentrazione e la consapevolezza del proprio ambiente. Fissa un oggetto che rientra nel tuo campo visivo e prova a riprodurlo senza mai guardare il foglio; potrai vedere la tua opera solo a lavoro compiuto. In questo modo, concentrerai tutta la tua attenzione sull’oggetto, distogliendola da ciò che ti agita.
Usa il tuo colore preferito: prendi un’immagine da colorare e dipingila con mille sfumature del tuo colore preferito. Vedrai, ti aiuterà a rilassarti moltissimo!
Disegna il tuo respiro: quest’esercizio aiuta a diventare anche più consapevole del proprio corpo. Prendi un foglio e un pennarello del tuo colore preferito. Mettiti seduto comodo e poggia il materiale davanti a te. Chiudi gli occhi e prova ad osservare il tuo respiro, concentrandoti sulla sensazione dell’aria che entra ed esce dal naso. A questo punto, sempre con gli occhi chiusi, prova a fare una linea sul foglio che rappresenti il tuo respiro: ad esempio, puoi direzionarla verso l’alto quando inspiri e poi farla scendere man mano che l’aria esce.
Trova il tuo faro: quest’ultimo esercizio è un po’ più complesso e prevede una prima fase di immaginazione. Innanzitutto, chiudi gli occhi e fai qualche respiro profondo. Dopodiché, prova a pensare di trovarti su un mare in tempesta: è notte, non vedi, la barca traballa, sei solo e ti senti confuso. Cerca di concentrarti un po’ su queste sensazioni e di immaginare che la situazione in cui ti trovi sia molto spaventosa. A questo punto, nel buio immagina di vedere un faro di luce in lontananza, che ti dà conforto e speranza. Continua pensando di avvicinarti sempre di più al faro e sentirti sempre meno spaventato. A questo punto, riapri gli occhi e disegna il tuo faro su un foglio.
Questi esercizi sono utili per alleggerire lo stress quotidiano. Se però senti di trovarti in una situazione di ansia difficile da gestire, chiedi consulenza ad uno psicologo!
Bibliografia
Alders, A., & Levine-Madori, L. (2010). The Effect of Art Therapy on Cognitive Performance of Hispanic/Latino Older Adults. Art Therapy, 27, 127 – 135.
Dudley, J. (2004). Art psychotherapy and the use of psychiatric diagnosis: Assessment for art psychotherapy, Inscape, 9(1), 14-25
Henley, D. (2001). Annihilation anxiety and fantasy in the art of children with Asperger’s Syndrome and others on the autistic spectrum. American Journal of Art Therapy, 39:113-21.
Klorer, P.G. (2000). Expressive therapy with troubled children. Northvale, NJ: Jason Aronson.
Klorer, P.G & Robb, M. (2012): Art enrichment: evaluating a collaboration between Head Start and a graduate art therapy program. Art Therapy: Journal of the American Art Therapy Association, 29:4, 180-187.
Kornreich, T., & Schimmel, B. (1991). The world is attacked by great big snowflakes: Art therapy with an autistic boy. American Journal of Art Therapy, 29, 77-84.
Kramer, E. (1977). Art therapy in a children’s community. New York: Schocken Books
McGregor, I. (1990). Unusual drawing development in children: what does it reveal about children’s art? in C. Case and T. Dalley (Eds.), Working with children in art therapy (pp. 39-53). London: Routledge.
Ponteri, A. (2001). The effect of group art therapy on depressed mothers and their children. Art Therapy: Journal of the American Art Therapy Association, 18(3), 148-57.
Robbins, A. (2000). The artist as therapist. Jessica Kingsley Publishers
Smitheman-Brown, V., & Church, R.P. (1996). Mandala drawing: Facilitating creative growth in children with ADD or ADHD. Art Therapy: Journal of the American Art Therapy Association, 13(4), 252-262.
Spring, D. (2001). Image & mirage: art therapy with dissociative clients. Springfield Ill: Charles C Thomas.
Tipple, R. (2003). The interpretation of children’s artwork in a pediatric disability setting. Inscape, 8(2), 48-59.
Wadeson, H. (2010). Art psychotherapy. Wiley.